Li abbiamo eletti ma poi, almeno per qualcuno, si è perso il bandolo della matassa… legittimo cambiare idea (pare sia sintomo di intelligenza) ma com’è cambiato il consiglio dalla sua nascita ad oggi? …e, soprattutto, se questi movimenti sono il segno del cambiamento della politica in città, cosa accadrà in vista delle prossime elezioni?
Per capirlo partiamo da “Gli eletti del 4 e 5 ottobre 2020” che hanno portato al primo consiglio comunale:
MAGGIORANZA: 18 consiglieri (F.d’I. + F.I. + MPA + civiche):
area Fratelli d’Italia (5)
Diventerà Bellissima 11,49% (4): Mario Sindoni, Maria Magliarditi, Alessia Pellegrino, Rosario Piraino
Fratelli d’Italia 5,17% (1): Nino Italiano
area Forza Italia (3)
Forza Italia 9,21% (3): Santino Saraò, Alessandro Oliva, Maurizio Capone
Area MPA – on Genovese (1)
Insieme per Milazzo 5,09% (1): Pippo Doddo
Area civica Sindaco Midili (5)
Milazzo 2020 8,20% (3): Lydia Russo, Maria Sottile, Franco Rizzo
Milazzo Città Futura 6,67% (2): Valentina Cocuzza, Franco Russo
Altre civiche (4)
Fare Milazzo 6,79% (2): Santina Sgrò, Danilo Ficarra
Innamorato della mia città / UNITI 6,21% (2): Massimo Bagli, Sebastiana Bambaci
MINORANZA: 6 consiglieri (area Forza Italia + Lega-Salvini + area Sinistra)
Area civica Sindaco Italiano (3)
Lorenzo Italiano Sindaco (3): Lorenzo Italiano (eletto come 2° sindaco votato), Pippo Crisafulli, Antonino Amato
Area Lega – Salvini (2)
Lega (2): Damiano Maisano, Alessio Andaloro
Area Sinistra – Sindaco Roselli (1)
Adesso Milazzo (1): Antonio Foti
Elezioni che lasciavano a bocca asciutta due “sigle” altrimenti importanti come:
Partito Democratico: 4,29% con un proprio Sindaco Abbriano 4,33%
Movimento 5 Stelle: 2,78% (con lista d’area Azione Civica 2,32%) col sindaco Utano al’8,93%
Con l’ingresso, negli anni, di Maurizio Capone ad assessore (poi sostituito da Maimone) in consiglio è entrato anche Giuseppe STAGNO con Forza Italia, mentre alle dimissioni di Franco Russo, divenuto esperto a pagamento, è subentrata Alisia SOTTILE (Milazzo 2020).
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Ǫual è la geografia oggi?
Senza farla troppo lunga, va detto che il consiglio comunale oggi vede gruppi spaccati o ricostruiti intorno a partiti o personaggi politici di vario calibro.
Il primo gruppo è Fratelli d’Italia targato “Pino Galluzzo”. Grande l’impegno del deputato barcellonese che ha ottenuto l’adesione di fatto dello stesso sindaco Midili che, di fatto, ha una sorta di sottocorrente in cui trova spazio anche l’on.le Amata. Tutti, infatti, a votare Fratelli d’Italia alle ultime europee anche se, va detto, alcuni si sono impegnati, altri non hanno voluto, altri ancora non hanno potuto… col risultato che Fratelli d’Italia, complice una lotta interna a Forza Italia che ha alimentato la competizione, esce seconda dopo il partito berlusconiano.
I consiglieri oggi sono:
FRATELLI d’ITALIA – 9 consiglieri
FDI – Area “Galluzziani puri” (4)
- Sindoni Mario, Alessia Pellegrino, Rosario Piraino
- Sebastiana Bambaci (proveniente dalla civica “Innamorato della mia città / UNITI”)
FDI – Area “Amata” (1)
- Pippo Doddo (proveniente dalla civica “Insieme per Milazzo”)
CIVICHE DI AREA FDI – Area “Midili -Galluzzo” (4)
- Lydia Russo, Maria Sottile, Franco Rizzo, Alisia Sottile
FORZA ITALIA – 7 consiglieri
FI – Area “on. Calderone” (3)
- Oliva Alessandro, Valentina Cocuzza, Stagno Giuseppe,
FI – Area “on. Grasso” (1)
- Saraò Santi Michele
Gruppo “Cambiamente” – Area “Picciolo – Schifani” (3)
- Italiano Antonino (proveniente da “Fratelli d’Italia – area Amata)
- Magliarditi Maria (proveniente da “Diventerà Bellissima” – area Galluzzo)
- Amato Antonino (proveniente da “Lorenzo Italiano Sindaco” – minoranza)
“EX SINISTRA” – 1 consigliere
- Antonio Foti – Adesso Milazzo
“CIVICA” – 2 consiglieri
- Ficarra Francesco Danilo & Sgrò Santina (Fare Milazzo)
Se due consiglieri sono passati dall’opposizione alla maggioranza, Antonio FOTI e Antonino AMATO, uno, nei fatti, ha fatto il percorso inverso Massimo BAGLI. Il conto, quindi, vede un “saldo” di +1 per la maggioranza rispetto alla minoranza che, dopo vari rivolgimenti è così composta:
AREA CENTRODESTRA – 3 consiglieri
Area “Forza Italia – MPA – De Luca” (3)
- Italiano Lorenzo, Andaloro Alessio, Crisafulli Giuseppe
AREA “SUD CHIAMA NORD” – 1 consigliere
Area “De Luca” (1)
- Maisano Damiano
AREA “CIVICHE” – 1 consiglieri
Area “UNITI” (1)
- Bagli Massimo
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VERSO LE PROSSIME ELEZIONI: I MOVIMENTI…
Vista così, la marcia di Midili verso la riconferma sembra serena ma è anche vero che tante sono le liste e le voci che parlano per il futuro di assetti ben diversi dalle ultime elezioni. Analizziamo le varie posizioni.
FRATELLI D’ITALIA:
Per quanto sia certamente la formazione leader, “fratelli d’italia”, a dispetto del suo strapotere, non è riuscita (non ha voluto?) ad accontentare tutti, ha perso tanti pezzi pregiati e non è esente da criticità ancora irrisolte; peserebbe, ad esempio, l’imposizione di Galluzzo a Sindoni di non candidare in coppia la moglie, Alessia Pellegrino, per non “bruciare” un posto, usando, sostanzialmente, gli stessi voti per eleggere marito e moglie a discapito di qualche altro componente delle lista.
L’ultima volta, infatti, sono rimasti fuori due pezzi da novanta di lungo corso: Giovanni Di Bella (oggi FI-Calderone) e il dr. Gianfranco Nastasi (“forse” FI area Picciolo), una perdita che fa il paio con la “paura” di tanti ad entrare in una lista dove il risultato pare scontato con Piraino “garantito” e un posto da lasciar libero ad una candidata dell’on. Amata del cui nome, ancora, non è sicuri.
Correre, per poi restare fuori con oltre 400 voti come successo ai due big citati… non è un rischio per tutti o che tutti sono disposti ad affrontare per sola “dedizione” alla causa!
Al resto “ci pensa Pippo” con due liste civiche in cui tornerà a far risalire gli stessi della volta scorsa dimostratisi oggettivamente “affidabili”, dunque, da premiare. Obiettivo far salire da 5 a 6 i consiglieri quindi, almeno per un “nuovo”, dovrebbe esserci spazio.
Manca comunque all’appello la lista “innamorato della mia citta”, formazione civica milazzese con a capo l’assessore Mellina, che si è squagliata in Fratelli d’Italia con l’acquisizione della consigliera Bambaci. Il duo Midili – Galluzzo ha, infatti, disconosciuto il patto elettorale sottoscritto con UNITI esclusa così, al pari dell’altro eletto consigliere Bagli, da ogni coinvolgimento in amministrazione malgrado il preponderante apporto elettorale nella lista in cui, su oltre 1.100 voti, il candidato di punta dell’assessore Mellina, l’ex consigliere ed oggi esperto Formica, raccoglieva 143 voti giungendo solo sesto.
FORZA ITALIA E LE ALTRE CIVICHE:
qui il problema si fa serio! L’on. Calderone si è impegnato a mantenere la parola data circa il “patto di legislatura” con Midili ma certo non ha gradito la marginalizzazione del suo gruppo (nessun assessore) specie con la costruzione “in provetta”, verosimilmente ad opera del sindaco, del gruppo “cambiamente” che, visto che la lista di riferimento dell’on. Picciolo non aveva colto il 5%, nasce facendo la spesa in Fratelli d’Italia e con il gradito contributo dell’opposizione, mettendo insieme tre consiglieri e prendendo pure un assessore (Coppolino, il più votato della lista rimasta fuori) con Calderone e i suoi alla finestra.
L’on.le Bernadette Grasso dovrebbe essere “più contenta” con il “suo” assessore Maimone ma, “i bene informati”, scommettono che anche questo gruppetto, sotto sotto, veda più nell’on. Galluzzo il vero garante della loro permanenza in giunta visto che sono senza un consigliere a supporto in aula, (fatto oggettivamente “sospetto”).
Contenti solo i “piccioliani” che, sotto l’abile guida di Branca e Nanì, colgono il massimo col minimo sforzo e preparano la candidatura del barcellonese Massimo Branca alle regionali con il bene placido di Midili (e di Galluzzo?) a cui serve una sfonda in Forza Italia per tentare di mantenere il partito a suo sostegno.
Riuscirà l’operazione di “eterodirezione” di Forza Italia da parte di Fratelli d’Italia a Milazzo?
La risposta è difficile anche perché, in parte, la cosa è già sfuggita di mano quando, alle elezioni Europee, i consiglieri azzurri avevano festeggiato con tanto di maglietta celebrativa e foto social, l’essere “primo partito” a Milazzo, irritando fortemente il duo Midili-Galluzzo.
Si è stati diverse ore sull’orlo di un rimpasto (con tanto di annuncio sulle chat di maggioranza), tutto rientrato, anzi “diluito nel tempo” passando da potenziali punizioni dei “piccioliani” all’urlo “ma come? Ti ho creato io e festeggi contro di me?” ad una più prudente (e persino meno autoaccusatorio) ricerca di colpevoli interni. All’iniziale sostituzione degli assessori Impellizzeri e Mellina si giungeva alla esclusione solo del primo con l’avvocatessa Fazzeri (ex segretaria Pd sempre in quota “Sindoni”), togliere Mellina significava dover riconoscere l’assessore alla stessa lista rimettendo in gioco il movimento Uniti o il neonato “Partiamo da qui” di Ninni Petrella; soggetti troppo “autonomi” per questa giunta… Ma questa è un’altra storia.
Ultima “ma non ultima” FARE MILAZZO che, a differenza di altri, riesce a mantenere il proprio assessore, Nicosia, anche se i maligni imputano ad una qualche parentela con Galluzzo l’intoccabilità del bravo rappresentante civico, a ben vedere “l’unico” esponente di giunta che, ritenendo falsa la citata malignità, sarebbe apparentemente senza padrini politici. Non omogeneo il fronte dei consiglieri eletti, entrambi non appartenenti al “nucleo fondativo del gruppo”: Ficarra, infatti, è vicino alle posizioni di Forza Italia avendo sostenuto Tamaio alle Europee mentre la consiglierà SGRO’ è dai più ricondotta al gruppo dell’on. Laccoto, dunque, alla Lega.
“Chi sale” e “chi scende” ad un anno dalle elezioni?
Per quanto sia Galluzzo ad avere fatto “il bello e il cattivo tempo” a Milazzo, il suo gruppo esce meno forte dopo 4 anni di amministrazione. Usciti coloro che non si sono potuti recuperare all’amministrazione (Di Bella e Nastasi, da soli sono oltre 800 voti secchi), quasi persi gli alleati con cui si era fatta una seconda lista (Uniti e Partiamo da Ǫui), rimane il partito, Fratelli d’Italia, che oggi, a differenza di “diventerà bellissima”, deve inglobare la collega deputata AMATA (rafforzata da Midili alle europee). Non si prevedono quindi incrementi per Fratelli d’Italia che, ove confermasse i voti precedenti rimarrebbe con meno consiglieri di prima.
Scendono Calderone e la Grasso, il primo per “non aver toccato palla” in tutti i 4 anni, la seconda che, sebbene da segretario si accontenta della bandierina paese per paese a sostegno della sua rielezione, di fatto, deve sopportare il dubbio di non avere un “vero” gruppo “suo” a Milazzo che, gira e rigira, è la terza città della provincia.
Nella stessa area, invece, cresce il gruppo Picciolo-Branca che, uscito sotto il 5% alle elezioni del 2020, sostenuto in chiave “colonizzazione” dal duo Galluzzo-Midili, si ritrova con tre consiglieri e un assessore pronti a giurare fedeltà al bis Midili (se non loro chi?). Rimane da capire cosa ne pensa il presidente Schifani (e il partito) della “provetta” milazzese.
Scendono tutte le civiche indipendenti che hanno sostenuto Midili; Uniti esclusa da subito, Partiamo da qui non presa in considerazione se non al futuro, Fare Milazzo “svuotata del progetto iniziale e in balia di rappresentanti che, ove restassero, probabilmente lo farebbero per l’affollamento previsto in Forza Italia o l’assenza di una lista della Lega.
Ucciso in culla il gruppo Lombardo-Genovese (Mpa) cui è stato prima negato l’assessorato promesso del dr. Franco Cusumano, poi sottratto l’unico consigliere eletto dalla lista di riferimento nel 2020 “Insieme per Milazzo”, Peppino Doddo, acquisito da Fratelli d’Italia.
Al momento non pare essere capace di comporre una lista che raggiunge il 5% la LEGA – SALVINI PREMIER malgrado il riconoscimento della posizione di esperto al bravo avvocato Fabrizio SPINELLI forte del solo dell’apporto potenziale della consigliera Sgrò.
Per l’opposizione stazionarie le posizioni di Lorenzo ITALIANO che dovrebbe comunque fare una lista civica in area Forza Italia.
Una lista certamente verrà dall’area di “SUD CHIAMA NORD”, se l’impegno fosse “importante”, probabilmente, le liste potrebbero essere due: una in quota De Luca e una in quota Sciotto.
Stagnante la situazione a sinistra con il PD e il Movimento 5 stelle che continuano nell’atteggiamento chiuso ed autoreferenziale probabilmente rassegnati ad una candidatura di bandiera “già vista”, o Abbriano o Utano, con in vantaggio quest’ultimo determinato (come la volta scorsa) a non vedere altro candidato possibile oltre a sé stesso malgrado nel 2020 non sia riuscito ad ottenere neppure un consigliere al pari del PD che sembra disponibile e ancorato a posizioni che, per la prima volta nella storia, lo hanno portato a scomparire dagli scranni del palazzo municipale.
Ǫuesto è quello che abbiamo appreso… ognuno, sappiamo, ha le proprie verità… per noi … Così è (se vi pare)…
Complimenti per l’analisi, bravi.